Magnetoterapia

Viene erogata da un dispositivo che genera un campo prevalentemente magnetico ben caratterizzato

La magnetoterapia viene erogata da un dispositivo che genera un campo prevalentemente magnetico ben caratterizzato in intensità, andamento del campo, frequenza, forma d’onda.

Indicazioni terapeutiche

Gli effetti terapeutici dei campi elettromagnetici sul tessuto osseo sono senz’altro i più conosciuti. 

Magnetoterapia e patologia ortopedico traumatologica

I campi magnetici vengono utilizzati nelle pseudoartrosi. I campi elettromagnetici applicati per più ore al giorno con una frequenza di 70Hz inducono l’osteogenesi nei ritardi di consolidazione. Risultati positivi si ottengono anche sulla pseudoartrosi congenita, nell’osteonecrosi dell’anca, nel morbo di Perthes, nelle tendiniti croniche e per favorire l’attecchimento di innesti ossei.

Nella necrosi vascolare della testa del femore l’applicazione di campi elettromagnetici è utilizzata per più ore al giorno con una intensità di 20-30 gauss.

Nell’ostocondrosi vengono utilizzati i campi elettromegnetici pulsati (CEMP) con una frequenza di 50-100 Hz per trenta minuti al giorno con intensità variabile dai 60 ai 400 gauss.

Nell’osteoporosi vengono utilizzati protocolli di 50 Hz con intensità di 50-60 Gauss per 30 minuti al giorno. Si ottengono effetti analgesici sull’artrosi con CEMP di 50 HZ ad intensità di 60 gauss per trenta minuti al giorno. 

L’algoneurodistrofia di Sudeck si tratta con applicazioni giornaliere a 50 Hz e 35 gauss.

Tendiniti, strappi muscolari, ematomi e contusioni possono beneficiare dell’applicazione della magnetoterapia pulsata alla frequenza di 50 Hz ad intensità di 50 gauss. 

Magnetoterapia nella patologia vascolare

I campi elettromagnetici sono vantaggiosamente utilizzati nelle arteriopatie e nelle flebopatie. Il trattamento con CEMP determina una sensibile riduzione dello stato edematoso del derma, come conseguenza di un effetto protettivo sui rapporti tra tessuti e microcircolo.

In letteratura sono riportati numerosi lavori sugli effetti dei trattamenti con campi elettromagnetici nel facilitare il processo di guarigione delle ulcere o delle piaghe torbide. Inoltre è di frequente riscontro l’associazione tra patologia ortopedica e vascolare, con edemi periferici e varici, quindi i CEMP possono avere una doppia indicazione terapeutica (30-40 gauss effetto iperemizzante, 40-100 gauss effetto antiedemigeno).

Risultati si ottengono anche in caso di morbo di Raynaud primitivo o secondario ed in arteriopatie periferiche accutane degli arti inferiori. Applicazioni giornaliere ad alta frequenza e bassa intensità hanno evidenziato risultati positivi sull’edema post-operatorio, su lesioni cutanee di origine venosa, riducendo il dolore e il tempo di cicatrizzazione. 

Magnetoterapia in dermatologia

Pur essendo strettamente collegate alla patologia vascolare, l’applicazione di campi elettromagnetici pulsati riferisce buoni risultati nella psoriasi ed in alcune dermatiti papulo-edematose, così come nell’Herpes Zoster le applicazioni di venti minuti di applicazione giornaliere si avvalgono di bassa intensità di campo a frequenze variabili medio alte. 

Magnetoterapia in patologia respiratoria

L’azione antiflogistica dei campi magnetici pulsati ha spinto la ricerca e la sperimentazione nel campo del trattamento delle broncopneupopatie croniche ed alcuni lavori riferiscono buoni risultati con trattamenti di intensità inferiore a 100 gauss. 

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